Un’invasione della città di Catanzaro. Un’esperienza o forse meglio un esperimento. I partecipanti ne sono allo stesso tempo attori, cavie ed unici fortunati beneficiari. In MISSION ROOSEVELT si attraversa uno spazio urbano, facendo un percorso e lasciando un segno, una traccia colorata al suolo. È l’occasione di condividere il piacere del proibito, il piacere di utilizzare un oggetto tabù.

La sedia a rotelle è lo strumento e l’oggetto di MISSION ROOSEVELT. Il simbolo di tutto ciò che non ci riguarda si fa nostro, la metafora dello svantaggio diventa il mezzo con cui conquistare la città. Un’esperienza urbanistica, una performance partecipata in cui il pubblico, accomodato su una sedia a rotelle, si trasforma in un piccolo plotone, una gioiosa macchina da guerra.

Tony Clifton Circus nasce nel 2001 dall’incontro tra Anthony Jerome Clifton, artista italoamericano la cui estetica può essere definita “la vita è strana” e Nicola Danesi De Luca e Iacopo Fulgi.  La poetica del Tony Clifton Circus non è cosa semplice da definire, ma ciò a cui punta è mettere in scena la rarità, l’anomalia, trovare la risata, ma anche farla trattenere, rincorrendo il piacere di giocare come bambini e come bambini di non chiedersi “perché”. Da queste premesse nascono gli spettacoli del Tony Clifton Circus, spettacoli veri, esperimenti in cui mischiare trucchi comici e follia pura.

Con Diane Bonnot e Iacopo Fulgi Direzione tecnica Valerio Maggi produzione Tony Clifton Circus co-produzione Lieux Publics – con il sostegno di SACD / Auteurs d’espace publique, La Paperie – Centre National des Arts de la Rue d’Angers, L’Atelline – Lieu de Fabrique Arts de la Rue Languedoc-Roussillon – Productions Bis